sabato 1 gennaio 2022

PURGATORIO



Di notte, quando non passano le macchine, il fiume Trigno scorre forte. Un fiume al quale hanno letteralmente devastato corso e argini ma che inspiegabilmente, due mesi l'anno, riesce ancora a scorrere. Un deserto di pietre intorno che sembra d'essere in Colorado, ma è Abruzzo a dicembre e il sole ci batte forte. 

Ho cancellato tutto e ricominciato: un foglio bianco è pur sempre un foglio bianco e poi segue lo standard del patetico inizio a nuovo anno, cosa nuova e strana mai fatta prima, e per questo non avrà la parvenza d'esser banale. 

Una strana sensazione, camminando da un anno in questo deserto cronico abruzzese pieno di colori, a pensare che potrei fare a meno di un sacco di affanni che ogni giorno compio per assicurarmi un futuro stabile, che non avrò mai. 

E invece potrei rinunciare a ogni ambizione, perché ho la fortuna di avere tutto. O meglio, di avere tutto quello che serve davvero. 

Questo ho imparato dalla pandemia, o dal pandemonio: è davvero tutto molto superfluo, a parte ciò che ti circonda e se ciò che ti circonda è natura, allora è anche fortuna. 

Spero solo di non prendere sul serio questa decisione: significherebbe abbandonare ogni ambizione. E il punto è che arrivati a questo punto, non so più se sarebbe davvero un male, abbandonare ogni ambizione.