Le cantine hanno un ritmo diverso, vivono di vita propria, e i due inferni dentro di loro sono uguali: lo sono di giorno, lo sono di notte.
In cantina si può piangere d'amore a mezzogiorno, non è necessario aspettare la sera, la festa, il concerto, in cantina si può ancora parlare e piangere d'amore con un campari in mano e una sigaretta che si fuma da sola.
Lo si può fare, perché fuori dalla cantina
l'Amore è un argomento frigido usato a mezzo stampa per chi vuole farsi
conoscere solo a metà, ma in cantina no, in cantina o sei tutto, tutto ciò che sei, o non
sei, non esisti, non parli, non respiri.
E il migliore abitante della cantina, quello che
si siede in un angolo e si gode il suo quartino in pace, parla da solo con i
suoi silenzi.
Trovatemi un solo posto nel mondo, dove, entrando con la scusa di farti una birra ,puoi incrociare gli sguardi di gente stanca, quella gente che la vita se l'è sbattuta in petto per poi lasciarla andare come un'esile farfalla di maggio in una pozzanghera, come Rimbaud, come decine di battelli ebbri arenati tra i mattoni, che parlano, parlano mille volte meglio dei fantasmi che si ritrovano a blaterale di tutto fuori degli altri locali, quell'accozzaglia informe di pedine maleducate che ti calpestano i piedi perché vogliono farsi una bevuta e magari anche la tipa che è lì accanto a loro.
Nella cantina c'è un ordine precostituito dal
caos e dall'ebrezza. Ed è un ordine perfetto.
La prima volta che sono entrata in una di queste
cantine, il solaio stava cadendo addosso alla gente che pogava al ritmo malsano
del gruppo punk del momento. Erano i Res Nullis. Quelli che dicevano che la
mamma del sindaco fa la puttana.
Il sindaco della città sarà chi meglio se la
saprà comperare. Il sindaco della cantina rimane Garibaldi, e i vecchi
partigiani che per secoli continuano a consolarsi là dentro.
Quelli che sono partigiani perché si
leccano le ferite con il vino rosso e girano i coltelli nella piaga
con la birra a mezzogiorno.
E parlano d'amore, a mezzogiorno. E piangono, d'Amore, a mezzogiorno, in cantina.
Di cantine e di amori. Di amori di cantine. Di
amori da cantine.
Se ci entri non ne esci lo stesso. Luoghi di
perdizione differenti non danno la stessa perdita spazio temporale che ti
conduce a sentirti un mediocre eterno.
E gli ultimi sono i primi. Perché i primi hanno
posti migliori in cui disintegrarsi.
Dicono che domani il sole si eclisserà, da
questa parte del mondo, a metà.
Ci sono soli che si eclissano ogni giorno, ma nessuno ne fa notizia. Soli che esplodono ogni notte e poi risorgono imperterriti, ma nessuno ne parla.